mercoledì, dicembre 20, 2006
Fenomenologia del fenomeno, che sono io

Ho sempre evitato, non troppo accuratamente, di raccontare aneddoti spiritosi sul mio lavoro serale, quello del cameriere.
Questa volta, però, non posso esimermi, data la gigantezza della discussione.

Si presentano stasera, verso le 22.30, tre persone. Sono figlio, padre e nonno, meridionali.
Mi interesso a loro quando, raccogliendo dei piatti vuoti, sento il nonno dire "...lontano dallu culu miu, va 'n culu a Sant'Antonio dellu Culu". Un apostolo.
Sorrido, continuo a lavorare.
La serata sta per finire e nel locale sono rimasti solo loro. Il padre mi chiama:

- Padre: "Amico...amico..."
- Luca: "Dimmi"
- P.: "Senti...siccome questo personaggio qui è un personaggio[e indica il nonno], e noi siamo qui a Roma con la macchina, non è che conosci un n....a....b....?"
- L.: "Cosa?"
- P.: "Un n...a...leb!"
- L.: "Scusami, ma non capisco"
- P: [sussurrando] "Un night club..."
- L.: "Ascolta, non sono molto pratico ma so che dalle parti di Via Veneto ce ne sono parecchi. Certo, ci vogliono diversi soldi..."
- P.: "Noi abbiamo 2000 euro. Pensi bastano per...[e con la mano fa il gesto dello stantuffo]?"
- L.: "Non so, non sono pratico di tariffe"
- P.: "E come mai? Cosa avrai? 25 anni? E a 25anni non sei pratico di tariffe...".
 
posted by lucz at 1:03 AM | Permalink |


0 Comments: