sabato, settembre 16, 2006
Specchi percettivi

1 - "Raffo chiudi lo specchietto a destra"
2 - "Certo subito"
1 - "Nooooo!!!!!"
[Craaaaaaaaaaaash]
1 - "Ma l'hai aperto imbecille ti avevo detto di chiuderlo!!!"
2 - "E che ne so! Io ho sentito solo '...lo specchietto...'. In genere uno, quanno parte, l'apre li specchietti, mica li chiude. Non è colpa mia!?"

Questo moteggio ha avuto luogo mentre partivamo a bordo di una macchina 'non' guidata da me, e il conducente mi chiedeva di chiudere 'bene' lo specchietto perchè, essendo un po' rotto, lasciandolo aperto sarebbe caduto il vetro...

Questo aneddoto è incredibilmente utile a far capire come delle conoscenze pregresse e ormai assorbite epidermicamente dall'uomo possano portare al completo bypass di informazioni esterne di fondamentale importanza precipua.

Inoltre, volevo riportarlo perchè le risate che si sono fatti i 3 passeggeri [tra cui io] hanno raggiunto volumi non considerati udibili dall'orecchio umano.
Il possessore della macchina [e del fu specchietto] ha riso molto meno.
 
posted by Raffo at 3:09 PM | Permalink | 1 comments
domenica, settembre 10, 2006
Il nano di La Valletta

Sono un amante antico [come si dice a Roma] di Corto Maltese
Uno di quelli con film e libri in tutte le salse: insomma un mezzo fanatico.
Iniziava ieri una mostra incentrata su di lui e coincideva con una delle manifestazioni multiculturali che odio di più: la Notte Bianca.
Nonostante l'odio[anche quello antico] mi propongo di uscire ed andare a vedere la mostra del pirata di Hugo Pratt.
Torno a casa da lavoro, stanchissimo dopo 12 circa di manovalanza, mi doccio, esco, faccio un'ora di fila con il motorino, perchè i romani, nella loro suprema furbizia, nonostante ci siano i mezzi pubblici gratuiti, hanno ben pensato di prendere tutti l'automobile. Parcheggio lontano dal Vittoriano [dove c'è la mostra], cammino un casino sebbene io abbia un versamento ad un piede, arrivo al Campidoglio[che fa sempre la sua figura oscena] e davanti l'ingresso del museo trovo una fila chilometrica, gestita da un semaforo[giuro, come al solito].

La morale della storia è che in questa città di idioti, quando qualcosa è gratuito si prende la macchina, si fanno 15-20 km, tre ore di fila in piedi davanti un museo per vedere qualcosa che neanche si conosce.
Come direbbe Bergonzoni: io no!

Dato che però questo rimane un blog di battutisti, come non citare a tal proposito:
"Ahò, a Roma quando è aggratise ce sta ggente pure a magna' la merda".

Dato che è un po' forte, rimedio con un fuori tema.

Al bar.
- Scusi, quanto viene un cornetto?
- 70 centesimi.
- E le briciole?
- Niente...
- Ok, allora me ne sbricioli tre...
 
posted by lucz at 2:52 PM | Permalink | 1 comments
venerdì, settembre 08, 2006
Vespasiani lunatici




















A volte l'estro battutistico che ci caratterizza è fonte di supreme sventure.
Altre volte origina simpatiche situazioni ridanciane.
A volte mixa le due cose e altre volte, come questa, crea situazioni surreali da raccontare ai posteri.
Si da il caso che, per motivi che sfuggono alla mia comprensione, una ragazza dalle supreme fattezze e non priva di una qualche forma di splendore intellettivo [accuratamente celato dietro un kit da corsa di atteggiamenti odiosi] si sia affezionata a me. Affezionata al punto di offrirsi di fare mezzo giro del raccordo al solo scopo di trascinarmi fuori di casa una sera in cui non ho voglia di stare a casa ma non sto abbastanza in forma da prendere la mia adorata due ruote.
Fattostà che, un'oretta dopo essermi accordato con la gentilissima pulzella, le mie fantasie nottambulesche decadono come l'impero romano di fronte agli Unni, affossate da una lieve indisposizione e da altre questioni più.. organizzative [ma che trovano comunque ragion d'essere nella mia natura prettamente lunatica].
Nonostante il mio cangevole umore la persona in questione tenta di convincermi [obbliga?] a tener fede al piano concordato, per l'attuazione del quale ella si è realmente adoperata [si prepara, prende la macchina, piscia gli amici, si leva anzitempo dalla tavola conviviale di casa sua...Ha persino previsto ed aggirati i miei problemi.. organizzativi].
Reale ed incontrovertibile buona volontà.
Dopo mille obiezioni e non pochi sbotti "amichevoli" [ma non meno irosi] della controparte femminea, mi lascio bonariamente persuadere, vinco le mie ultime reticenze [abbattute con maestria machiavellica dalla squisita signorina] e lei si instrada alla volta di casa mia.
Senonchè.. lo spirito del lazzo umoristico si impossessa di me. E non posso far a meno di uscirmene con un ultimo sms: "si ma io sto male....". La laconica risposta "e io sto in macchina..." non basta a mettermi sull'avviso che qualcosa sta andando storto e che l'intento umoristico del messaggio è andato perso tra le fitte reti misteriche della telefonia italiana. Giungo a questa conclusione con l' sms di 4 minuti dopo: "sto tornando indietro"
io: "davvero?"
lei: "si"
io: "non ti credo"
lei: "aspetta e vedrai".
Ho aspettato. E visto.

Questa storia ha una morale: se per 27 anni la gente ti permette di dire e sfottere come più ti piace, perdonando e abbozzando le tue singolari ed estrose uscite isteriche, non è detto che un giorno non troverai qualcuno che ti fa notare che hai pisciato fuori dal vaso.
Massimo rispetto per gli orinatoi classici.
 
posted by Raffo at 9:18 AM | Permalink | 1 comments